Italiano: È costituito da un cilindro e un padiglione circolare (cavità acustica) entrambi realizzati in legno. All'interno del cilindro è inserito un magnete rettilineo. Sul polo di questo magnete è inserito un elettromagnete cilindrico i cui capi terminano a due serrafili posti sul retro del padiglione. Davanti all'elettromagnete, in corrispondenza del padiglione, è fissata una membrana in ferro dolce.
- Funzione
Questo telefono di Meucci è servito alle prime sperimentazioni dell'inventore italiano sulla trasmissione della voce.
- Modalità d'uso
Questo telefono funzionava in coppia con un suo analogo. Due telefoni di Meucci venivano messi in collegamento e alternativamente funzionavano da trasmettitore e da ricevitore Il telefono di Meucci, utilizzato come trasmettitore, convertiva le vibrazioni meccaniche della membrana, colpita dalle vibrazioni sonore prodotte dalla voce, in variazioni elettriche nell'elettromagnete. Ad ogni suono corrispondeva una precisa ed univoca variazione elettrica (corrente modulata) Tramite il collegamento questo segnale elettrico arrivava ai serrafili dell'altro telefono (ricevitore). Qui la corrente modulata, circolando nell'elettromagnete, creava un campo magnetico variabile. La membrana, di ferro dolce, veniva così messa in oscillazione. Data la corrispondenza tra vibrazioni meccaniche, acustiche e corrente elettrica, le vibrazioni della membrana restituivano esattamente i suoni in ingresso nel trasmettitore.
- Notizie storico-critiche
Questa replica del telefono di Meucci, modello del 1857, insieme all'altra del modello del 1867, vennero fatti costruire a cura del CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche (sotto la Presidenza Guglielmo Marconi), dalle Officine Galileo di Firenze per inviarli all'Esposizione Internazionale "A Century of Progress" tenutasi a Chicago nel 1933.